28.5.10

Il disastro

Sono alcuni giorni che ho in mente di descrivere episodi (che si accumulano di continuo) significativi dello stato pietoso in cui versa la scuola pubblica italiana. Andiamo a descrivere molto parzialmente il disastro, per flash.

Oggi Mrs. P. e' stata ad una riunione di genitori della scuola media di uno dei nostri figli. Il problema che e' uscito prepotentemente fuori ancora una volta e' quel fenomeno sempre piu' diffuso che e' conosciuto dalle nostre parti come "lo smistamento". Si tratta di questo: quando un insegnante e' assente per i piu' vari motivi per meno di 10 giorni la scuola non può (per legge) nominare un supplente[1]. E allora cosa si fa? Semplice, si smistano i ragazzi: a due o tre si mandano in classi differenti, cosi' da tenerli "sorvegliati" per il tempo necessario. Ho forse gia' scritto che nostro figlio -come tutti gli altri- ha dal primo giorno di scuola la classe di smistamento assegnata: la 1 F (lui e' in seconda, ma che importa?). Esattamente come ad Hogwarts: i Grifondoro, i Corvonero, i Serpeverde... OK, una roba cosi'.

Alla riunione odierna e' venuto fuori che i genitori di una scuola fuori citta' si sono organizzati con turni di volontari per "coprire" le assenze degli insegnanti, ed evitare cosi' lo smistamento. C'e' sempre un volontario che tappa il buco e controlla l'intera classe. Tralascio le considerazioni legali (se succede qualcosa alla classe quando c'e' il volontario, non voglio nemmeno immaginare cosa puo' succedere a lui ed al preside dal punto di vista legale), e rimarco il fatto che questo accade nelle scuole pubbliche. In tutte. Oggi.

E andiamo avanti. Ieri l'altro nostra figlia (in prima elementare) ci porta un foglio da riempire. Si tratta del nuovo regolamento della mensa scolastica valido per tutto il Comune. Le principali novita' esplicitate dal foglio: pagamento anticipato il mese prima della fruizione del servizio, accesso ai locali della mensa non consentito se non si e' pagato, rimborso dei giorni di non fruizione solo se le assenze in un mese sono piu' di dieci consecutive[2], recupero degli eventuali soldi in caso di assenze prolungate solo a fine anno, previa richiesta da portare -con apposito modulo che al momento non esiste- ad un ufficio aperto solo tre ore al giorno. Periodo in cui si puo' presentare eventuale richiesta di rimborso: due settimane. Le cose non esplicitate: il costo del buono pasto schizza da 3,20 a 4 Euro. Circa il 20% in piu', cosi' tanto per gradire.

Infine: qualche giorno prima io sono stato al consiglio di Interclasse della scuola elementare. Tra gli argomenti il bilancio che riguarda i "contributi volontari" che ogni genitore deve pagare all'inizio dell'anno scolastico. Tali contributi sono poi utilizzati per comperare consumabili (carta, matite, pennarelli, penne, gomme, e via andare), che in teoria sarebbero coperti dal Ministero dell'Istruzione. Il problemuccio e' che per l'anno scolastico 2009-2010 tale contributo ministeriale e' ammontato, per le scuole dell'intera provincia, a zero Euro. Zero. E quindi anche l'anno prossimo verra' richiesto il contributo volontario, si rifara' una qualche manifestazione raccatta-soldi a Natale e a fine anno, e si continuera' ad andare avanti cosi', verso il baratro.

Che e' sempre piu' vicino.

 

[1]: Nel caso in cui l'insegnante sia assente per piu' di 10 giorni il Preside puo' nominare il sostituto. A patto pero' che abbia soldi per pagarlo, ovviamente. Soldi che il Ministero eroga alle scuole con minimo 24 mesi di ritardo. E quindi in soldoni anche in questo caso molto spesso si ricade nello smistamento.

[2]: Si, avete capito bene: se uno sta assente 18 giorni a blocchi di nove NON HA DIRITTO AL RIMBORSO. Come non ne ha diritto se rimane assente "solo" nove giorni. Non chiedetemi perche': potrei bestemmiare troppo forte.

 

BP

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17.5.10

"2666", Roberto Bolano

E' la seconda volta che provo a scrivere qualcosa su questo capolavoro della letteratura moderna, che rappresenta il testamento letterario del cileno trapiantato prima in Messico, poi a Barcellona, dove muore a soli 50 anni.

E' un meta-libro, come gia' "I detective selvaggi", composto da 5 parti originariamente pensate da Bolano per essere pubblicate come libri singoli. Ma la versione Adelphi che li raccoglie tutti assieme e' secondo me ottima, perche' monta la storia nella maniera piu' lineare, e per questo agevola il lettore.

La storia ha relativamente poca importanza: si tratta di molte storie assieme, per la verita', con due fili conduttori che legano alla fine il tutto in maniera assolutamente non forzata. Per tutte e cinque le parti inseguiamo un fantomatico scrittore tedesco, Brenno von Arcimboldi, che nessuno ha mai visto, ma i cui libri assurgono a culto per i bibliofili di mezzo mondo, e che scatenano fazioni di critici letterari. Di von Arcimboldi si vocifera come del prossimo Nobel, coronamento di una oscura carriera cinquantennale; la storia dello scrittore si collega in un modo che non diro' con una serie di omicidi di donne nel nord del Messico (la storia tra l'altro e' vera: Bolano ha solo inventato il nome della citta' -Santa Teresa- al posto della vera Ciudad Juárez, in cui all'epoca in cui 2666 si dipana sono realmente avvenuti decine di omicidi di donne), ma questi due sottili fili sono una esile trama sulla quale la storia (meglio: le storie) si appoggiano appena per vivere una vita propria.

Come sempre Bolano alterna pagine di altissima letteratura con episodi in cui emerge un cinismo di fondo che risulta intriso di una vena comica irresistibile. Un libro da leggere assolutamente fino alla fine, dove si arriva contenti di aver conosciuto l'opera di uno dei maggiori scrittori degli ultimi 50 anni. In culo a Paolo Giordano e Moccio Moccia.

 

BP

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15.5.10

L'ultimo, ma non il peggiore.

Da 24 ore e spiccioli (per la precisione nel momento in cui scrivo da 26 ore e 20 minuti) lo Space Shuttle Atlantis e' in orbita per la sua ultima missione. Appena atterrato andra' in pensione. Ma anche gli altri Shuttle terminano i voli quest'anno, per raggiunti limiti di eta' ed esorbitanti costi di manutenzione.

Le statistiche NASA dicono che questa e' la navetta che ha avuto meno problemi, e quella che ha stabilito un record di missioni ravvicinate: da un atterraggio al successivo decollo sono passati circa 50 giorni, che per macchine del genere e' nulla.

 

Farewell, Atlantis. I saluti te li fai da sola, prima facendo vedere come decolli, poi -per sdrammatizzare un po'- aprendo una finestra su uno dei problemi che i poveri astronauti debbono affrontare: come si fa la pipi', su uno shuttle?

Il lancio:

 

Istruzioni per fare la pipi' a bordo:

http://www.youtube.com/user/NASAtelevision#p/a/F62972AEF504B643/0/m1wwzwvfsC0

 

BP

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13.5.10

Semplici verita' della vita

Ecco a cosa dovrebbe servire una chart: a chiarire un concetto in maniera immediata e chiara.
Questa ci riesce alla grande.

BP

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I miei tre neuroni

Domenica sera mi e' capitato l'ultimo -per adesso- di una serie di episodi che mi han fatto seriamente dubitare (per cinque secondi buoni) dello stato dei miei neuroni.

Racconto l'episodio in sintesi: mi trovavo in una tavola calda che fa anche da alimentari, per comperare della roba. Il locale era assolutamente vuoto, a parte me, un cameriere e una coppia di mezza eta' seduta a cenare.

Acquisto quello che devo acquistare, pago, e mentre prendo la roba per andarmente afferro un "Ma e' BP!". Mi giro, mi guardo attorno ed essendo solo io li' dentro, ed avendo distintamente udito il mio nome inizio a preoccuparmi: o sono diventato Giovanna d'Arco che sente le voci, oppure si profila l'ennesima figura di merda con qualcuno che non riconoscero'.

"Oh, BP, ma ci riconosci? Vieni qua!". Erano ovviamente gli unici due avventori. Li guardo, e un barlume minuscolo di consapevolezza di averli gia' visti da qualche altra parte brilla nel vuoto cosmico della mia corteccia cerebrale; una lucciola in una notte di Luna nuova, niente piu'.

Mentre mi avvicino, rispondo l'unica cosa che si puo' rispondere in questi casi: "Certo che vi ho riconosciuti!".

[Si, si, come no? Col cazzo che vi ha riconosciuti...]

E frullo nella mia testa a velocita' ultraluce tre o quattro possibilita'. Quella che mi pareva piu' probabile non regge il tempo che mi occorre per fare due dei quattro passi necessari per arrivare da loro.

Nel frattempo la signora si e' alzata e mi dice che sono sempre uguale, sembri quelli di un tempo, e bada li' dove ci si doveva ritrovare, e dàmmi un bacio, e come va, e via andare. Focalizzo di nuovo e finalmente trovo quella che -con una probabilita' dell'80%- dovrebbe essere la collocazione spaziotemporale dei due nella mia vita passata. Si tratta -forse- dei gestori di un bar che ho frequentato per qualche tempo durante l'universita', oramai DICIASSETTE anni fa.

Si, man mano che la conversazione va avanti la cosa diventa certa, fino a che azzardo addirittura un "Ma che ci fate voi a Lucca? Pisa non la frequentate piu'?" che mi da la certezza di averci azzeccato. Ci salutiamo, con loro che continuano a chiamarmi per nome, e io che ovviamente non ricordo i loro ma che son diventato abbastanza bravo nel districarmi in queste situazioni e reggo bene la botta.

Le morali della vicenda sono molteplici:

  1. non sono completamente rincoglionito
  2. evidentemente invecchio bene / porto bene i miei anni. Da questo punto di vista la signora Panofsky e' anche meglio. Ah, non solo da questo punto di vista :-)
  3. ho un problema nel ricordarmi i nomi, che pensavo fosse grave perche' riguardava solo me. Invece stasera ho avuto il piacere di constatare che due miei ex compagni di corso sono nella mia stessa condizione: non si ricordano i nomi dei due. E queste son piccole soddisfazioni. Soddisfazioni triplicate dal fatto che mezz'ora fa m'e' tornato in mente il nome della donna. Uno su due, e ci son voluti solo TRE giorni. Barney Panofsky mi fa una sega.
  4. soprattutto, lavorare come Commerciale mi ha fornito di una discreta faccia tosta, utilissima anche in queste situazioni.

Ah, c'e' un ultima morale, che spiega parzialmente anche la mia defaillance di riconoscimento facciale all'inizio della storia:

se diciassette anni fa avevi i capelli neri tendenti al grigio, non puoi pretendere che ti riconosca dopo che ti son diventati bianchi e tu te li sei tinti di GIALLO canarino, c_a_z_z_o! Vabbe' averci i poteri extrasensoriali, ma c'e' un limite a tutto!

 

BP

 

 

 

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11.5.10

Spot: Posterous

Posterous e' una piattaforma che ospita blog, e che rispetto alla concorrenza ha una versatilita' mostruosa. Scrivo questo post dal web, ma avrei anche potuto spedirlo vol telefonino, o con una email. E il bello/brutto/inquietante e' che mi si autoreplica dovunque io abbia un account (ovviamente, posso scegliere dove farlo replicare e dove no). Per i pigri e' una pacchia: un lavoro, dieci servizi :-)

www.posterous.com, che come dicono loro... "is the dead simple place to post everything"

B_P

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2.5.10

Untitled

Lupo vestito da nonna

(di Bruno Tognolini)

Lupo pagliaccio non hai ragione
Parli con bocca di televisione
Io te lo dico con parole mie
Non basta più che dici bugie
Naso lunghissimo, gambine corte
Non basta più che le dici più forte
Son canzonette logore e vecchie
Non ci si infilano più nelle orecchie

Invece che “della Liberazione”
Tu dici “festa della Libertà”
Sono pizzette di televisione
Sono trucchetti di pubblicità
Neanche i bambini che fanno nanna
Credono al lupo vestito da nonna
Perché lo sanno che al loro risveglio
Finisce sempre “per mangiarsi il meglio”

Nasino finto, parole ladre
Ecco il padrone dipinto da padre
Apri il sipario, chiudi il sipario
Col fazzoletto da partigiano
Apri il sipario, chiudi il sipario
Con il braccetto in saluto romano
Apri il sipario, chiudi il sipario
Verde padano federalista
Apri il sipario, chiudi il sipario
Palazzo romano supercentralista

Prima padrone ricco e potente
Poi padre saggio costituente

Siamo bambini, è vero: cucù!
Ma lo sappiamo che sei sempre tu
Con bocca grande di televisione
Con naso lungo e lingua che inganna
Apri il sipario, chiudi il sipario
Lupo vestito da Nonna

 

B_P

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