19.8.10

Fiorentini, flagello delle genti

Firenze e' una gran bella citta', piena di storia e monumenti. Piena anche di macchine in tutti i buchi, e ora c'han messo anche il tram cosi' sono al completo.<br>Ma Firenze e' stracolma soprattutto di fiorentini.<br> 'Sta gente qua e' bravissima a vivere tra Sesto Fiorentino e Incisa Valdarno, ma come si muovono si dimostrano del tutto inadeguati e massimamente rompicoglioni. Non parlo di gente come la Fallaci, o Zeffirelli, o anche Denisse Verdini, o AntonioStranocristianoSocci. No: proprio il fiorentino del popolo, il "normale", e' quello che fa piu' danni a se, alla sua citta' e soprattutto agli altri.

Per "altri", in Toscana, si intende ovviamente "il resto delle citta' toscane", e in buona sostanza la Toscana costiera (i senesi si picchiano tra di loro per il palio, di aretini famosi dopo Piero c'e' Pupo e quello che mangiava i gatti su Rai1, i grossetani sono in pratica dei laziali del nord, i pistoiesi una infiltrazione). I fiorentini infatti sono usi, d'estate, a migrare come le locuste in cerca di un fresco refrigerio che possono trovare o sulla costa, o sui monti dell'appennino toscoemiliano (dell'Amiata m'importa una sega: li' mangiano i gatti in umido...).<br> In ogni caso, arrivati al luogo di ristoro, il fiorentino tipico si distingue immediatamente da qualsiasi altro essere vivente appartenente alla specie Homo sapiens per la sua totale ingoranza dei comportamenti da tenere in luoghi a lui alieni come la spiaggia e i boschi.

Verso il mare, intasa tutte le arterie che portano ad ovest, sia al mattino che alla sera, provocando code laocoontiche a tutti i caselli. Sulla spiaggia si rosola al sole come un roastbeef: poco olio, una abbrustolita da tutti i lati e poi via andare. Se entra in acqua, si puo' essere certi che ogni residuo fecale nel raggio di 300 metri sia di sua produzione. <br>E -soprattutto- ha la capacita' di rappresentare quasi l'80% degli affogati della costa toscana. Questa tragica evenienza ci ricorda ogni estate come la Natura, lungi dall'essere matrigna, si ricorda di vendicarsi.

Sui monti la cosa si ripete piu' o meno identica nella parte del viaggio (strade intasate a ogni ora del giorno e della notte). Arrivato sull'appennino, il fiorentino ha vari modi per nuocere agli altri e a se stesso. Principalmente si immola su ferrate a lui vietate, e su ghiaioni scivolosissimi. Ma da il peggio di se in periodo di funghi. In un bosco dove "dice facciano i porcini" il fiorentino ara e sarchia una superficie di almeno 5 Km quadrati al giorno, senza l'ausilio di strumenti meccanici se non la sua piccozza da scalata in solitaria al Cervino (strumento del tutto inutile in un contesto boschivo, sia detto senza astio). Il risultato e' che tutte le forme di vita in quella zona vengono terminate.Qua sotto una foto di un bosco prima che vi passassero i fiorentini:

Mi pare inutile dire che il sacchetto di plastica del fiorentino (lui non conosce l'uso del cesto di vimini) si riempie di tre funghi-tre: una amanita verna e due champignons ricavati dal cassonetto vicino al ristorante "Da Adelmo - porcini tutto l'anno". Il risultato finale e' che il 60% degli intossicati da funghi velenosi, in Italia, e' rappresentato da fiorentini. <br>E anche qui abbiamo una prova diretta di quanto possa essere stronza, la Natura, se solo gli si fanno girare i coglioni.

O se si ha la sventura di essere fiorentini.

 

BP

Posted via email from panofski's posterous

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