8.10.10

Void space (semi-omaggio a Dilbert)

Ieri ero, con due colleghi e una decina di altri ingegneri da mezza Europa, nei dintorni di Southampton, la città famosa per il Titanic. Finita una due giorni di riunioni per un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea, siamo andati a visitare una molto grande azienda (una quindicina MILA di dipendenti... con la quale noi collaboriamo da anni) attiva in ambito difesa-aeronautica-spazio. Un gran carrozzone, in un posto bellissimo naturalisticamente parlando, in cui per spostarci da uno stabile all'altro si usa il furgone. E dove per entrare nelle stanze "segrete" devi PRIMA aprire una mini-cassaforte accanto alla porta per prendere una chiave, POI digitare un codice numerico, INFINE forse entri.

Bene, passando da un piano all'altro per andare a visitare un laboratorio abbiamo attraversato un open space assai grande, con almeno una trentina di postazioni, tutte vuote. Vuote e pulite: nel senso che nessuno, negli ultimi giorni (o mesi) ha mai posato i suoi gomiti su quelle scrivanie. Silenzio tombale, ovviamente, a parte noi stanchi visitatori. Proprio alla fine dello stanzone, vicino alla porta dalla quale dovevamo uscire, c'è UNA postazione occupata. E non temporaneamente: è un cubicolo che mostra di essere vissuto dal suo abitante. Che man mano che ci avviciniamo, si mostra essere UNA partecipante. Passiamo davanti al cubicolo, lei continua a lavorare, noi accenniamo un'occhiata. Con uno dei colleghi ci diciamo "Ma non somiglia ad Emily, quella?". In effetti, somiglia molto. Emily l'abbiamo conosciuta un mese fa in Italia, e prenderà il posto di un personaggio che io chiamavo "lo Squalo" nel tenere d'occhio i subfornitori (tra cui noi) di una commessa estremamente difficile da portare a termine, e proprio per questo estremamente interessante. Emily e' molto giovane, e pure molto bella, e francamente non capisco come possa prendere il posto dello Squalo (un bestione di 130 chili e sessanta più che cinquantacinque anni, che ha girato tutte le maggiori aziende britanniche), ma tant'e.

Insomma, per farla breve quando torniamo indietro non possiamo evitare di fermarci e di salutarla.Si, è proprio lei.

E' assolutamente indescrivibile l'effetto che fa, da sola, in quell'open space per il resto assolutamente vuoto. E ancora non riesco a capire se quella localizzazione sia una punizione per qualcosa, oppure se lei è stata mandata in avanscoperta, a colonizzare nuovi spazi, per i colleghi più anziani.

Quello che però noto è un foglio appiccicato su una colonna dell'open space. L'unica altra forma di vita. Nei pressi del cubicolo di Emily.

E' un "termometro", che riporta solamente la parola "savings" e poi delle cifre in milioni di sterline, da 2 a 7. La mia interpretazione è che il termometro rappresenti una misura di quanto la nuova dirigenza ha risparmiato nel bilancio della molto grande azienda.

Vorrei sapere se quelle cifre hanno qualcosa a che fare con lo spazio vuoto attorno a Emily, ma il sospetto ce l'ho.

 

BP

Posted via email from panofski's posterous

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