24.12.10

Ho visto la luce, ed era nera

Ieri sera m'e' capitato, ascoltando alla radio "la Zanzara" di avere una illuminazione potente, grazie all'intervento di un quasi-giovane che ha chiesto di intervenire sull'incontro che Napolitano ha concesso al manipolo di studenti che contestavano la -rotfl- riforma Gelmini. Chi ha telefonato era sicuramente un ex elettore di AN passato al PdL (si notava una preparazione politica "old sytle" che i forzisti giovani non hanno. I vecchi sono invece carrozzatissimi, essendo in genere ex qualcosa: socialisti, comunisti, dicci' e via andare).

Con un tono pacato e sicuro ha espresso un solo concetto, ma chiaro: protestava perche' il Presidente aveva concesso udienza ai manifestanti, in quanto essi non rappresentavano nessuno, non essendo stati eletti negli organi rappresentativi preposti (senato accademico e consulte varie). Diceva: "Perche' Napolitano ha ricevuto loro e non me o gli altri che, votati in regolari elezioni, rappresentiamo i nostri atenei?".

Non mi pare si possa obiettare niente a una critica del genere; e' pero' obbligatorio per chi fa politica a sinistra, o anche per chi solo vota PD e robe simili riflettere su cosa cio' significhi. Io ho immediatamente pensato che se gli studenti che sono andati da Napolitano non erano rappresentanti eletti dalla base degli universitari c'era un enorme problema di rappresentanza, anzi due:

  • quello di definire chi caspita rappresentassero, i dodici apostoli ricevuti da Napolitano e signora, e
  • quello di pensare a chi li poteva rappresentare politicamente.

Per il primo punto: se questi non son nemmeno rappresentanti studenteschi, come pretendono di poter assurgere a portavoce della "base"? Chi gli ha delegato la rappresentanza? La risposta potrebbe essere "le assemblee degli occupanti". Ma sarebbe la risposta sbagliata: l'Universita' ha organi democratici di rappresentanza anche in condizioni "normali", quando non ci sono occupazioni. Ed e' in quegli ambiti che si fa protesta e si portano avanti le riomstranza contro la riforma. Anche perche' le assemblee di occupazione non sono certamente gremite. In ogni caso, il radioascoltatore aveva perfettamente ragione, e Napolitano ha sbagliato ad accoglierli come portatori di istanze condivise.

Il secondo punto e' piu' delicato, perche' da una assenza di rappresentanza politica in periodi di crisi puo' venire fuori una protesta anche violenta che non e' possibile controllare. Ma a parte questo fatto -che e' comunque grave- mi pare di poter dire che se questi qua sono andati dal Presidente e' perche' hanno ora come ora difficolta' a trovare dei riferimenti politici con cui confrontarsi. Non c'e' piu' il Bertinotti, Vendola parla per immagini alte ed auliche che spesso confondono l'uditorio, Bersani e il resto del PD ondeggiano di qua (barra a sinistra!) e di la' (tutti al centro!) a seconda del tempo atmosferico e dei risultati del campionato di calcio. Insomma: agli studenti che sono scesi in piazza pare che nessuno li possa rappresentare degnamente nello scenario politico attuale, tanto che han preso le loro gambe e se ne sono andati da soli da Napolitano.

Tutto questo porta, alla fine, ad una amarissima considerazione: in assenza di idee E di persone che le portano avanti sara' difficile per la sinistra togliersi dal pantano in cui si e' da sola infilata sedici anni fa. E non mi si dica che il PD ha la sua proposta per la riforma universitaria, perche' l'ho letta e -francamente- e' aria fritta.

Musica ascoltata durante la scrittura di questo pezzo: Radiohead 1 e 2.

 

Barney

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21.12.10

Smart People Drink, Dope, and Smoke - Hit & Run : Reason Magazine

Che dire? La scienza e' li', con i suoi dati inoppugnabili.
Poi, uno fa le sue scelte...

BP

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Decreto Gelmini, la presidente 'vota' da sola

Io vorrei sapere da dove cazzo e' uscita questa qua. Prima che qualcuno se ne esca con idee assurde, e' una parlamentare della Lega (si nota la coccarda verde, orrenda, incollata sulla giacca?
E la camicetta pezzata simil - Frisona? No, questo e' teatro, e' commedia dell'arte, e' concorrenza sleale ai Monty Python!

[tristezza estrema: e' successo davvero, nel NOSTRO Parlamento...]

BP

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18.12.10

L'amato leader - LASTAMPA.it

Gramellini strikes again con Buongiorno di stamani.

Riporto solo la chiusura:
«Grazie a tutti quelli che stanno commentando l’intervista» (Pier Luigi Bersani).
«Segretario, tu ci ringrazi, ma i commenti li leggi o guardi solo le figure?» (Monica).

Aspetto trepidante i commenti.

BP

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15.12.10

Scusa Ameri, ha segnato Scilipotiiii!

Cosa ci ha insegnato la giornata di ieri? Intanto, "insegnare" e' un overstatement. Beh, diciamo che pero' ribadisce un concetto fondamentale -casomai ce ne fosse stato bisogno-: che la politica in Italia non e' una cosa seria, ma la trasposizione dell'occupazione preferita dei maschi (e di sempre piu' femmine) nazionali: il calcio.

NOTA: Per me come sport il football e' tra i piu' ingiusti e brutti: puoi permetterti di non fare un cazzo per novanta minuti e vincere per una botta di culo/un regalo arbitrale allo scadere. Uno sport da stronzi, via, diciamolo. Fatto.

Ecco quindi la cronaca del match di ieri, col quale era in palio una grande fetta dello scudetto di inverno. Che vale poco, ma che in genere rispecchia i valori e le classifiche di maggio-giugno, quando i punti contano davvero.

Qua sotto le due opposte tifoserie (quelli che tifano per la "Maggioranza" e quelli che tengono l'"Opposizione") mentre contestano un fischio dell'arbitro, sul quale pesano gravi indizi di partigianeria:

Figura 1: Da parte della "Maggioranza" si contesta un fuorigioco inesistente (forse).

Qua siamo all'85', e la partita e' ancora apertissima. Ma la "Maggioranza" ha appena schierato in campo il bomber nano e grasso brevilineo Scilipoti, che e' stato acquistato dall'"Opposizione" solo poche ore prima della partita, e schierato grazie ad una deroga ad personam dell'UEFA:

Figura 2: Scilipoti entra e fa il gesto dell'ombrello ai suoi vecchi tifosi, che si incazzano come iene. Non contento, Scilipoti fa il ballo del Bunga-bunga e scorreggia tutta l'Internazionale a mo' di estremo sberleffo.

Infine, ecco il mister della "Maggioranza" che esulta al fischio finale dell'arbitro (cornuto), dopo aver segnato il gol decisivo su rimpallo tra nuca del portiere avversario e traversa all'89':

Figura 3: S.B., il Mister della squadra di casa che esulta con gioia contenuta e misurata, mentre -si osservi il labiale- sta borbottando: "Te l'ho buttata nel culo, eh, testina?"

Insomma: gran tensione e poco calcio ieri allo stadio "La Camera" di Roma, con squadre consapevoli della posta in gioco e pochi gesti tecnici di spessore. Ombre sulla vittoria della "Maggioranza", sia per voci di combines con alcuni avversari (stranamente arrendevoli ieri in campo), sia perche' il bomber Scilipoti pare sia stato trovato positivo all'antidoping. Overdose di Oscillococcinum tagliato con Apis mellifica 35CH: il mister dell'"Opposizione" sembra intenzionato a chiedere la ripetizione del match a porte chiuse.

Il problema e' trovarlo, il mister dell'"Opposizione"...

 

BP

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14.12.10

As seen on TV

Non ci volevo credere, ma purtroppo l'ho visto con i miei occhi.

Ieri sera ero a casa dei miei, e la TV trasmetteva il TG regionale della Toscana delle 19.00. Una delle notizie è stata presentata così nel sommario: "Torre del Lago come una piccola Avetrana". Ho dovuto aspettare la fine del TG, perchè a quel punto volevo e dovevo sapere come mai a dieci chilometri da casa mia c'e' un negro che uccide le sedicenni.

Beh, alla fine è venuto fuori che anche a Torre del Lago, ridente cittadina a metà strada tra un lago (ma va?) e un mare, ci sono dei lobotomizzati che vanno a vedere il luogo del delitto. E' incredibile, ma giuro che ho assistito alla calata delle vecchie stronze di sessant'anni con il cappottino della messa domenicale con complemento di collo di volpe, che si affannano a cercare un buco nella rete che separa la strada dal campo in cui le roulottes dell due scomparse stazionano, oramai vuote, da mesi. A far da chaperon il marito o -più spesso- il genero, rubati al puttan tour pomeridiano sull'Aurelia, o alla cirrosi da barrino tressettato.

Una cosa incredibile, sembrava un set di un film di serie zeta; ma era tutto vero.

Tutto questo come mostrato dalla scatola delle cazzate, innumerevoli volte: a Cogne, ad Erba, a Novi Ligure, a Vergate sul Membro e dal budello di su mà. E quindi sarà vera, no? L'ha detto la tv...

 

BP

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Punti di vista

Bella storia, quella raccontata qui. Che ci fa vedere come le cose possano chiamarsi con nomi diversi, a seconda dei punti di vista di chi osserva. E anche che la definizione di "arte contemporanea" e' qualcosa di impalpabile. Come fumo, direi.

 

BP

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10.12.10

Ops... Dissentono pure in UK, mylady!

Londra brucia (beh, il 30 di Millbank brucicchia; il resto no) a causa delle proteste degli Universitari, e in Italia le due estreme (gli estremi coglioni e gli idioti da sbarco che -insieme- dan conto di quasi il 95% della popolazione dello Stivale) sono subito sulla notizia da par loro, supportati dalle rispettive truppe cammellate che rispondono al nome di "giornalisti". E' peraltro di tutta evidenza che i giornalisti, in Italia, sono di tre tipi: i coglioni, gli idioti e -la minoranza, un 4-5%- quelli informati sui fatti.

Ma bando alle ciance e passiamo alla notizia: s'è detto che Londra brucia. Perchè gli studenti universitari stanno protestando per il futuro che viene loro rubato, per l'università che viene svenduta ai privati, e perchè le loro manifestazioni sono represse nel sangue. Esattamente come stanno protestando gli studenti italiani, dite? Si, esattamente per gli stessi motivi, con in più il fatto che -ci raccontano i giornalisti coglioni e i giornalisti idioti- in UK hanno TRIPLICATO le tasse universitarie per tutti, portandole da 3.000 a 9.000 Pound l'anno. Scommetto che la notizia la sapete così, eh?

E così è utile che la sappiate, sia per chi ci governa (che cerca di farci intendere come la -rotfl- Riforma Gelmini sia meglio della riforma inglese, non foss'altro perchè da noi ci sono meno feriti e meno casino, sicuro indice di bontà della legge. Almeno per MariaStar, che concetti più elaborati non credo riesca a gestire senza un buffer overflow), sia per chi è all'opposizione, che così può usare l'esempio degli abitanti di Albione per dire ai manifestanti nostrani: "Vedete come si fa? Su, tutti a Roma a schiantare le inferriate di Palazzo Grazioli!! Poi c'è il caso che ci sia del Bunga Bunga anche per voi!!!".

Beh, io la so leggermente differente, da quello che mi raccontano due miei contatti in UK (ma chiedo a Giacomo -se legge- di scrivere pure lui qualcosa). E la sa leggermente differente anche Roberto Perotti del Sole24Ore, che scrive questo bell'articolo sull'argomento. Che punta il dito anche su un altro fatto: in UK ti danno un prestito, per pagare la retta universitaria. Che restituirai solo quando inizierai a guadagnare più di un tot l'anno.

Mi pare un sistema equo: uno fa un investimento per il suo futuro (conseguire una laurea), che comporta un onere (pagare una retta) e un rischio calcolato (ottenere un lavoro ben pagato). Lo stato ti permette di frequentare l'università pagando, ma ti presta i soldi ad interessi bassi e con un periodo di preammortamento mooooolto lungo. Alla fine dei giochi, se ti sei laureato e se hai trovato un lavoro decente, tu restituirai i soldi allo stato che, a sua volta, avrà nuove risorse per finanziare gli studi di qualcun altro.

E' scandaloso, questo sistema? A me pare di no, ma forse vedo poca televisione...

;->

 

BP

 

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9.12.10

United we stand, divided we fall

Oggi rivoluzione epocale, nel nostro Parlamento. Si è formato un nuovo gruppo, che chiamarlo "partito" scappa da ridere pure a loro che l'han creato. Si chiama "Movimento di responsabilità nazionale". Che non si capisce cosa significhi, ma è facile voglia dire che gli iscritti -turandosi magari il naso, magari qualcos'altro- voteranno (per responsabilità nazionale, perlappunto) la fiducia a Berlusconi, tra un 5 o 6 giorni. Ecco, io l'intenderei così.

E invece no: i tre (perchè sono tre, porca puttana: come Grazia, Graziella e Grazia al cazzo, per usare francesismi) che rispondono ai nomi di Domenico "Mimmo" Scilipoti (ex IdV), Massimo Calearo (ex PD, ma diciamo ex Veltroniano per dar la colpa delle cose a chi ce l'ha) e Bruno Cesario (ex Margherita, poi PD, infine API per una settimana. Forse è stato anche qualcos'altro, ma al momento mi sfugge...) trovano il modo di avere TRE posizioni differenti sul voto del 14 dicembre. Calearo dice che si asterrà, Scilipoti è facile voti contro, mentre Cesario (giustificando il nome del gruppo di dementi) voterà a favore del Governo. Ecco qua i tre goliardi al termine della  conferenza stampa che ha dato inizio alla nuova avventura politica del dinamico gruppo di povere bestie da soma:

figura 1: i tre "responsabili nazionali" nello splendore della loro diversità

Quello con gli occhiali è ovviamente Calearo, che penso si ritenga il furbo del gruppo (Lombroso probabilmente dissentirebbe. A ragione). Scilipoti lo vedete all'estrema destra, ed è quello che ha giustificato la sua uscita dall'IdV con il fatto che il partito di Di Pietro lo pigliava per il culo quando proponeva leggi (non sto scherzando) sull'agopuntura e le medicine alternative. Probabilmente questo giusto massacro di idee da stregone vudù è stato l'unico atto decente dei dipietristi. Nel mezzo, ca va sans dire, il terzo del gruppo. Quello che nessuno si ricorda mai come si chiama. Lui lì... Coso, insomma... Cesario!

Va bene: i tre sono stati presentati, le loro posizioni (divergenti) esplicitate, in attesa che -il 14- esse convergano verso un voto di fiducia per "responsabilità nazionale", le loro facce date in pasto a TV e giornali.

A me rimane una domanda: ci fosse stato un quarto, oltre alla briscola scoperta (unico gioco che queste belle personcine possono padroneggiare con un minimo di sforzo) quale altra, differente posizione si sarebbero inventati?

Un voto a favore, ma dato da bendato? Una scheda nulla? Un gesto eclatante come -che so?- darsi fuoco in mezzo all'aula prima di votare? Oppure, molto più realisticamente, un voto dato con una bella fetta di salame infilata nell'urna?

Io propendo per l'ultima. Sempre che il quarto riuscisse a trattener l'istinto di mangiarsela, quella fetta.

[il titolo è chiaramente una citazione dei Pink Floyd, che tra l'altro era il motto del movimento dei dottori di ricerca ai miei tempi -1856 circa-. E' un delitto, lo so, sprecarla così, ma vado molto a istinto con le titolazioni. Ecco -a parziale penitenza- il brano dal vivo: http://www.youtube.com/watch?v=liDUD4Apl2w&feature=fvw]

 

 

BP

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6.12.10

"Pandemonium" di Daryl Gregory

Recensione di un buon libro difficilmente catalogabile come genere, stasera.

Il romanzo in questione e' "Pandemonium", opera prima dello statunitense Daryl Gregory. Edito da Fanucci, che è una delle case editrici che mi piacciono di più. L'unica libreria Fanucci d'Italia (e di conseguenza del Mondo) e' vicino a Piazza Madama, a Roma, e tutte le volte che sono in zona ci faccio un salto, e non esco mai senza almeno un libro. Ah, apprendo adesso dal loro sito che il 15 dicembre inaugureranno una seconda libreria :-) , sempre a Roma, in via di Vigna Stelluti 162.

La trama in breve: l'azione si svolge in una realtà identica alla nostra, con un'unica differenza: a partire dagli anni '50 vi sono nel mondo fenomeni di possessione demoniaca, da parte di un manipolo di spiriti ben caratterizzati ("il Pittore", il fuochista di locomitive "Jack Ciminiera", "il Kamikaze", "il piccolo Angelo", e così via) che -in genere- possiedono per poche ore le malcapitate vittime. Il protagonista del libro è un uomo che da bambino è stato posseduto da Hellion, lo spirito di un ragazzino scavezzacollo e bizzoso; insomma: un teppista in erba. Troviamo il protagonista che ritorna a casa della mamma, dopo un terribile incidente d'auto provocato -si capirà in seguito- dal riapparire dei segni di possessione demoniaca. E scopriremo pure che il demone è lo stesso Hellion che ha segnato la sua infanzia.

Tra una citazione di P.K. Dick (uno dei demoni è addirittura Valis) e una di A.E. Van Vogt (gli slan sono onnipresenti), il libro si dipana attraverso trovate intelligenti e brillanti ed inevitabili cadute di stile, finché si arriva alla parte finale-rivelatrice del romanzo in cui il libro diviene meta-letterario, e la potenza della lettura e dell'immaginazione del lettore si erge a protagonista assoluta. Questa parte è molto probabilmente meno rivelatrice di quel che dovrebbe, nel senso che a un certo punto Gregory ha già svelato il colpo di scena che attende i lettori qualche decina di pagine più in là, ma tutto sommato si regge perfettamente in piedi.

Il finale a me è piaciuto molto, sia per la sua relativa non scontatezza, sia per l'aria di triste malinconia che permea le ultime pagine.

Da leggere, sicuramente: uno dei migiliori esordi degli ultimi anni.

 

BP

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1.12.10

Il diritto di dissentire

La -rotfl- "riforma" Gelmini viene duramente contestata dagli studenti, in questi giorni. Strade, autostrade, stazioni e financo aeroporti vengono occupati e bloccati per ore da ragazzi slogan-cantanti e striscion-muniti. L'impatto mediatico è notevole, se è vero -e lo è- che pure il NYT mette le foto degli scontri di piazza in prima pagina. L'impatto politico mi pare di poter dire è meno incisivo, visto che ieri sera la -rotfl- "riforma" Gelmini è stata approvata alla Camera, con i voti convinti dei Finiani che si apprestano a matare -forse, ma c'è tempo per cambiare idea per la trentaseiesima volta- Silvio e il suo governo di inetti.

L'impatto più pesante però queste proteste l'hanno avuto sui pendolari, che si sono trovati per una settimana in mezzo a blocchi, ritardi, cancellazioni di corse e di fermate. Ora, io non penso che lo scopo degli studenti fosse quello di dar fastidio ai pendolari, ma il risultato è stato innegabilmente quello, e in molti -me compreso- non l'hanno presa benissimo. Dal mio punto di vista la protesta civile può essere uno strumento valido di lotta, ma francamente questa ribellione studentesca mi pare del tutto priva di contenuti, proposte alternative, capacità di incalzare l'avversario politico con argomenti e controdeduzioni. E' inoltre stranamente bene accetta pure dai professori, e massimamente dai "Baroni"; quelli che dovrebbero essere i primi nemici degli studenti. E che invece, spesso, sono in seconda fila a sfilare contro la "riforma".

Oh, intendiamoci: la -rotfl- "riforma" fa ridere, tanto poco inciderà sull'Università italiana (se non nel taglio indiscriminato delle risorse finanziarie), e motivi di contrasto ve ne sarebbero millanta. Ma in questa situazione, i "protestanti" non trovano di meglio, quando intervistati, che sparare tre-minchiate-tre in fila. Nell'ordine gli "argomenti" dei manifestanti sono:

  • la riforma svende l'Università italiana ai privati;
  • la riforma ci ruba il futuro;
  • la repressione della protesta ci impedisce di manifestare il nostro dissenso.

Vi potrebbero essere -e vi sono- anche altri slogan, di sicuro effetto e nessuna consistenza, ma i tre che vanno per la maggiore sono quelli sopra.

Oltre ai contenuti, fa ridere e fa pure incazzare il modo in cui si protesta: mi sono trovato lo scorso giovedì ad assistere all'occupazione della stazione di Pisa. I manifestanti erano un centinaio, e l'atmosfera era di un pre-aperitivo in Corso Italia, con risate, foto, un paio di idioti col megafono che ripetevano i tre slogan che vedete qua sopra e altre stronzate prodotte a manovella. Gli striscioni avevano qualche rima interessante, ma il concetto era -di nuovo- assente ingiustificato. Un coglione (non lo si può definire altrimenti) era in attesa che il binario si rendesse disponibile per il suo (e il mio) treno. Ho sentito il coglione che si lamentava del blocco della circolazione dei treni, perché lui doveva andare a casa, avendo appena terminato di partecipare all'occupazione dell'aeroporto, e al conseguente blocco dei voli per un'oretta o giù di lì.

Ancora: il giorno dopo mi sono trovato in un Dipartimento Universitario per lavoro. Mi hanno raccontato di un ingresso surreale di un manipolo di "contestatori" in un'aula in cui c'era lezione. Ingresso assolutamente pacifico, sia chiaro, con lo scopo di arruolare giovani per un corteo da farsi nel pomeriggio. Alle proteste di una parte di ragazzi, che voleva far lezione, il caporione se ne è uscito così: "Ma te lo sai che io sono sveglio dalle NOVE, e sono già stato ad occupare il Rettorato?" Beh, bimbo: io mi sveglio alle sette e mezzo tutte le mattine, e da lì in poi è tutta una corsa.

Insomma: mi sembra che si sia persa l'ennesima occasione per discutere di una pessima legge nel merito. Si veda ad esempio come riesce a trattare l'argomento in modo ridicolmente semplicistico (e pure sbagliato!) Repubblica qua. Ora, io capisco che si deve dire che la "riforma" fa schifo e sono anche dìaccordo. Ma Cristo: uno che l'ha letta non si trovava, in redazione?

 

Concludendo: è evidente che la contestazione è stata cavalcata dalla -rotfl- opposizione per motivi meramente politici. E' pure purtroppo evidente che oggi come oggi l'opposizione che manifesta è composta spesso da soggetti che somigliano molto quelli cantati da Bobo Rondelli in questo bel brano, alla fine. Non tutti, sia chiaro: moltissimi ricercatori protestano per motivi più che giusti (che scommetto gli studenti manco conoscono), ma lo zoccolo duro di quelli che -intervistati- ti dicono "la riforma svende l'Università italiana ai privati!!!!!!", oppure "la riforma ci ruba il futuro!!"", o anche "la repressione della protesta ci impedisce di manifestare il nostro dissenso!!!" rimane, e detta la linea.

 

Ciao, Ennio! Hai visto quanti siamo??

 

 

BP

 

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