26.7.11

Mrs. Panofski's birthday

Non essendo un artista [1], ne' possedendo generatori automatici di frasi da Bacio Perugina (credo sia TM e Copyright), e volendo comunque fare degli auguri strani a Mrs. Panofski, son davanti a un bivio esistenziale.

L'idea iniziale era mettere qua sotto una versione registrata in studio per il disco del 1973 di "Love, reign o'er me"[2]. Ma sarebbe sembrata troppo da Bacio Perugina (sempre sia lodato il TM e il Copyright), quindi niente: chi la volesse comunque ascoltare la trova ad esempio qua, completa di parole e stupenda copertina dell'LP (tra l'altro, quando i Baci Perugina (TM & (C)) conterranno parole come quelle che si trovano in "Love, reign o'er me" fatemi un fischio, che vuol dire che sta avvicinandosi il giorno del Giudizio).

Allora, come seconda opzione ci sarebbe stato un brano " a nome", ma francamente si scadrebbe nell'oscenamente sanremese (non cliccate sul link,se avete mangiato da poco), o nel finto trasandato/impegnato radical chic con velleita' tardo-Bradburiane. Ah, ho appena scoperto che vascorossi ha cantato una canzone che si chiama "Laura". Ma si diceva che volevo far gli auguri, non porre le basi per una separazione consensuale, no?

Mi rimane la terza opzione, che vado immediatamente a mettere in pratica. Si tratta dell'abusata e trita poesia di Stefano Benni che potete ascoltare qua sotto, declamata da non so chi. A me e' sempre piaciuta, perche' spesso un rapporto di coppia e' veramente cosi' [3]; nello specifico ancor di piu':

 

 

[1]: nell'accezione classica del termine, si capisce. E' che far passare per arte la capacita' di centrare con un nocciolo di ciliegia sputato un bicchiere posto a 5 metri e' arduo, pure per me.

[2]: The Who, Quadrophenia, 1973. La seconda rock opera della band dopo "Tommy", e pietra miliare nella storia della musica moderna.

[3]: cosi', e come viene descritto -specularmente- nell'altra poesia di Benni "Le piccole cose", in cui e' la donna che parla.

 

 

Barney

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