11.8.11

P.Q.M.

  • Vi avevano detto che l’Italia sarebbe uscita dalla crisi prima e meglio di altri. Vi hanno dato “il malato d’Europa”, ed il commissariamento da parte dell’Unione europea e della Bce;
  • Vi avevano promesso (nel 1994) due aliquote Irpef, al 23 ed al 33 per cento. Non le avete avute;
  • Vi avevano promesso (pochi mesi addietro) tre aliquote Irpef, al 20, 30 e 40 per cento, finanziate con l’eliminazione parziale di alcune agevolazioni fiscali, per allargare le basi imponibili ed aumentare il gettito. Avrete l’eliminazione delle agevolazioni fiscali ed assistenziali per fare cassa, ma non le tre aliquote;

  • Vi avevano promesso quozienti familiari ed asili nido. Rischiate di avere un taglio lineare del 20 per cento sulle detrazioni per carichi familiari ed asili nido;
  • Vi avevano promesso liberalizzazioni, semplificazioni burocratiche e spinta alla crescita della produttività. Rischiate di avere lo spostamento sulle domeniche delle festività “non religiose”;
  • Vi avevano promesso l’”anarchia etica”. Vi hanno dato il sondino di Stato;
  • Vi avevano promesso liberalizzazioni e libero mercato incastonati nell’articolo 41 della Costituzione. Avrete limiti agli sconti praticabili sui libri;
  • Vi avevano promesso l’eliminazione degli ordini professionali. Avete avuto la controriforma dell’Ordine forense;
  • Vi avevano detto che il problema d’Italia era l’Unione europea. Oggi nei giorni pari vi dicono che è fondamentale che “La Bce compri i nostri titoli di stato“, in quelli dispari che la Bce e Draghi complottano per commissariare il governo italiano;
  • Vi avevano detto che l’evasione fiscale era giustificata dall’eccessiva pressione fiscale. Irridevano chi diceva che le “tasse sono bellissime”, perché servono a pagare servizi pubblici. Oggi si sono inventati il solve et repete e le campagne di pubblica gogna contro l’evasione fiscale;
  • Dicevano che Prodi era un gabelliere, per essersi inventato l’Eurotassa. Oggi parlano anch’essi di eurotassa e di “contributi di solidarietà”;

Per questi e moltissimi altri motivi (P.Q.M.), riteniamo opportuno rivolgere un appello a chi, in questo paese, ritiene di appartenere ad una destra liberale, moderna e modernizzatrice. E lo facciamo adattando  le immortali parole del più piccolo statista italiano del Ventunesimo secolo:

Rifate la vostra battaglia politica, la vostra battaglia valoriale, se ne siete capaci. Abbandonate al suo destino schifoso questa élite di merda. E lo dico alla destra perbene, quella politica e culturale. A quella per male, dico: vadano pure a morire ammazzati.

Da leggere, rileggere, stampare e ficcare in un orifizio a caso di quel vostro amico che ha votato aBbelluscone perche' gli altri erano peggio. Ma peggio di cosa? Di questo branco di idioti da sbarco, o di quella massa di COGLIONI che crede ancora alle loro puttanate?

Svegliarsi no, eh? Dio Nànos...

Barney

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