6.12.11

La manovra di Monti vista da Vento

Vento e' un utente di Usenet che spesso scrive cose interessanti. La sua disamina della manovra Monti e' da leggere; ve la copioincollo qua sotto (cosi' mi evito pure lo sforzo di scrivere):

 

 

Vedo che molti elettori mugugnano per la manovra Monti e la ritengono poco "equa" perché impone sacrifici già a partire da redditi medio-bassi, pesta sui lavoratori e sui pensionati, reintroduce alcune tasse e ne alza altre.

La destra, che ha causato con otto anni e mezzo di governo una situazione di pre-default mandando a scatafascio i conti pubblici ed esasperando l'immobilità sociale del Paese e la disuguaglianza dei redditi, cerca ora - come puntualmente previsto da molti - di spacciarsi per vicina ai "poveri" e alla "gente comune", e per bocca di Alfano chiede che a pagare "non siano sempre gli stessi". Tutto questo non è solo ridicolo, è anche disgustoso. PDL e Lega Nord hanno governato questo Paese quasi ininterrottamente per 10 anni senza riuscire a creare sviluppo, posti di lavoro, senza tenere i conti in ordine, arraffando e rubando a più non posso con cricche di affaristi alla Bisignani, senza correggere in alcun modo le storture che derivano da un'enorme economia sommersa, da un'enorme corruzione, da un'enorme evasione ed elusione  fiscale.

Ora vogliono rifarsi una verginità: la Lega stando all'opposizione e facendo finta di non aver governato con larghe maggioranze parlamentari per ben otto anni e mezzo senza aver portato al nord un solo euro in più; il PDL indossando addirittura la veste dei "responsabili" che appoggiano, col cuore gonfio di pena per le tasse, il governo Monti ma minacciano di "staccare la spina" (ma non la staccheranno fin quando ci sarà una situazione di emergenza).

Il fatto che PDL e Lega abbiano fermato il crollo nei sondaggi non appena hanno lasciato il governo passando la patata bollente a Monti è agghiacciante, e prova che gran parte dell'elettorato di centrodestra è fesso e manipolabile - se mai ci fosse bisogno di altre prove. Dopo un fallimento epocale delle maggioranze berlusconiane fino ad una situazione di pre-default, basta che cambi il governo e i babbei berlusconian-leghisti si scordano che i loro eletti sono stati al governo per otto anni e mezzo e iniziano ad inveire contro il governo di turno, come se fosse saltato fuori dal nulla, come se la manovra pesantissima che deve approvare non fosse il risultato inevitabile e diretto della malagestione precedente. 

Ma il fatto che anche nell'elettorato di sinistra ci siano mugugni o addirittura aperti attacchi contro il PD è ancora più agghiacciante, perché prova che anche una parte dell'elettorato di sinistra "non ci arriva", non riesce a capire i meccanismi della propaganda e le manovre a tenaglia di Berlusconi. Ed è pronta a votare esattamente come Berlusconi vuole, cioè con un rafforzamento di grillini ("Lunga vita a Grillo!" ha esclamato poche settimane fa appena conquistato il Molise), Di Pietro e SEL; ovvero la garanzia di poter vincere nuovamente le elezioni politiche; o per conquista della maggioranza relativa o per vittoria di un fronte avverso talmente diviso e talmente privo di una forza egemonica da permettergli di farlo a pezzi con televisioni e acquisti di parlamentari in pochi mesi.

E quindi vale fose la pena di esplicitare quello che sta accadendo. E' inutile invocare dal PD rivolte contro la manovra di Monti. CERTO che la manovra di Monti non è "equa", ma il punto è che una manovra di emergenza non è e non può essere "equa": si tratta di prendere in fretta i soldi dove sono prelevabili. La rabbia dovrebbe rivolgersi verso chi ci ha condotto a questa situazione, non verso chi cerca di metterci una pezza con l'unico mezzo possibile.

Pensare che sia possibile, dopo anni ed anni di allargamento delle sperequazioni socioeconomiche e di immobilismo, che arrivi un Robin Hood che acciuffa in due mesi - perché questo è il tempo che abbiamo per evitare il default - evasori, ricchi sfondati e soldi nascosti all'estero è totalmente illusorio. E' una stronzata che raccontano SEL, IDV e Grillini per gretto calcolo politico: freghiamo voti al PD accusandolo che "non fa muro" contro la manvora di Monti. E sapendo benissimo che dividendo nuovamente il fronte di centrosinistra Berlusconi se lo papperà in un sol boccone, ma tanto che gli frega, loro hanno i partitelli rimpinguati di voti e possono continuare nella loro opposizione in aeternum.

A sinistra manca - per lo meno in una parte consistente dell'elettorato - la consapevolezza che l'equità e la giustizia sociale si COSTRUISCONO negli ANNI, e non sono MAI possibili con un "blitz" dell'ultimo minuto dopo che la destra ha sfasciato conti pubblici e fatto esplodere le diseguaglianze di reddito - come certificato anche ieri dall'OCSE.

E la cosa buffa è che la destra lo sa B-E-N-I-S-S-I-M-O che questa dinamica le permette di rinnovare ogni volta lo schema d'azione: rapina-->quasi-default-->patata bollente ceduta a qualcuno che debba imporre in fretta e furia sacrifici-->propaganda populista contro chi ha imposto i sacrifici per salvare il Paese dal default-->ritorno al potere sull'onda del voto dei cretini.

Questo schema d'azione è possibile solo se anche gli elettori della sinistra vi si prestano, rifugiandosi nel non-voto o votando partitini minori ed estremisti in odio al partito di maggioranza relativa che "non ha fatto la rivoluzione". E questa attitudine massimalista e frazionista è quella che ha sempre fottuto la sinistra. E permesso alla destra di continuare con il chiagne&fotti che stiamo vedendo anche in questa occasione.

O gli elettori di sinistra lo capiscono e concentrano i loro voti su una forza politica gradualista, riformista, che abbia a disposizione ANNI grazie al loro voto per cambiare stabilmente gli assetti strutturali di distribuzione del reddito e di possiiblità di ascesa sociale, oppure la destra continuerà con il suo schemino: arriviamo al potere, scassiamo i conti, proteggiamo evasori, super-ricchi e cricche, blocchiamo ogni possibilità di mobilità sociale, e poi un minuto prima che la situazione diventi insostenibile rifuggiamo di nuovo e diamo il compito a qualcuno di fare il lavoro doloroso sulla carne delle persone.

Vento

 

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