11.3.12

Liberta' di scelta à là cattotalebana. In Texas, il che non mi stupisce manco un pò...

Stamani ho letto su un quotidiano che Garry Trudeau s'e' visto rifiutare la striscia quotidiana della settimana che viene da un 35 giornali americani, a causa dell'argomento trattato.

Molti qua avran gia' cambiato canale, non sapendo chi cazzo e' Garry Trudeau, pensando che "striscia quotidiana" si riferisca alla quantita' di polverina bianca che il summenzionato Trudeau inala aiutandosi con una cannuccia di platino, e soprattutto non avendo idea del perche' un quotidiano americano debba rifiutare qualcosa per il suo contenuto: stiamo parlando della piu' grande democrazia dal mondo, no?

Bene, andiamo con ordine.

Garry Trudeau e' un disegnatore. Un bravo disegnatore, famoso per le sue strips, le serie di tre vignette che i quotidiani nel mondo mettono nelle pagine centrali, diciamo nella sezione "cultura non troppo alta", ma lontano da "tette e culi" o da "estrazioni della Lotteria del Sarchiapone". Uno che ha vinto il Pulitzer, mica noccioline! Lo si puo' tranquillamente catalogare come "di sinistra", e sicuramente i destri che leggessero questo pezzo lo definirebbero "un radical chic con la puzza sotto il naso". Beh, chi se ne fotte: "Doonesbury" e' una striscia al livello di "Dilbert", e tanto basta.

Abbiamo quindi scoperto che Trudeau disegna "Doonesbury" (no: "Dilbert" NON lo disegna Trudeau, lo fa Scott Adams). Doonesbury, a sua volta, e' una specie di commento quotidiano ai fatti rilevanti della vita sociale USA, demandato ai protagonisti della striscia (Mike Doonesbury, l'alter ego di Trudeau, e la varia umanita' che ruota attorno a lui in una qualsiasi cittadina borghese americana di oggi: Insomma: uno "Snoopy" per adulti). E siccome tra i fatti quotidiani c'e' di tutto, di recente in quel "di tutto" e' andata a finire anche il commento alla notizia di una legge emanata dal Governatore del Texas, Rick Perry, che obbliga chi vuole abortire a subire una ecografia transvaginale e all'ascolto del battito del cuore del feto. E la obbliga a farlo a meno che la donna non dichiari che la gravidanza e' stata causata da uno stupro. La legge ha altre amenita' che solo un Kompleto Koglione Kattotalebano (un "KKK", no?) poteva tirare fuori. Qua e qua un paio di commenti alla vaccata del vaccaro, ce ne fosse bisogno.

Ora, a prescindere da come la si possa pensare sull'aborto (io, nel mio piccolo, non so proprio come pensarla, ma so di sicuro che non posso scegliere anche per gli altri su questioni cosi' delicate), le cose qua sono chiare: Perry vuole rendere difficile, traumatica e psicologicamente dirompente la scelta di abortire, vuole che la cosa rimanga impressa a fuoco nelle carni (ecografia transvaginale) e nel cervello (sonogramma del battito cardiaco del feto con il medico che gli spiega cosa sta ascoltando) delle donne che si sottoporranno all'intervento. Si capisce che Perry e' contro l'aborto, no? E si capisce che questa legge e' il tentativo di rendere impossibile con cavilli e gabole di bassissima lega l'aborto in Texas. Forse perche' e' impossibile proibirlo, forse perche' gia' ci hanno provato, ma anche nel feudo dei Bush e' meglio poter abortire legalmente -per la maggioranza della popolazione- piuttosto che affidarsi a praticoni e mammane abusive?

Detto questo, la settimana entrante la serie di strisce incriminate non sara' pubblicata su 35 giornali su piu' di 1400 in tutto il mondo che hanno i diritti per Doonesbury. La pecentuale e' minima, ma gia' il fatto che ci sia e' una notizia (anche se alcuni di questi quotidiani hanno gia' fatto sapere che le strisce saranno pubblicate nella sezione "politica". E mi pare una ottima scelta). L'autore difende fieramente la sua scelta, i cattotalebani del Texas (che somigliano molto ai nazisti dell'Illinois, peraltro) gia' inneggiano ai roghi di libri e albi di Doonesbury, e a me non resta che presentare una delle vignette incriminate, schierandomi assolutamente dalla parte di matite e chine.

2012-03-10t060545z_1_cbre8290gxp00_rtroptp_2_usreport-us-doonesbury-abortion1

 

(E c'e' chi ancora si ostina a pensare che i fumetti son cose da bambini...)

 

Barney

Nessun commento: