12.11.12

Il tempo passa. Per tutti.

Si, anche per Mr. Zimmerman, nato una settantina d'anni fa a Duluth. Che s'ostina, come molti suoi colleghi, a sfornare di quando in quando dischi e ad esibirsi in concerti (molto spesso).

Ho gia' avuto modo di raccontare come alcuni dei suoi album e delle sue canzoni siano delle pietre miliari nella mia personale discografia (e in quella di milioni di altre persone), ma quando uno che di mestiere fa il cantante comincia a perdere la voce, beh... E' forse tempo di ripensare a come passare una onesta e dorata vecchiaia , magari scrivendo ancora canzoni ma facendole cantare a qualcun altro. O passare a scrivere solo romanzi e poesie. O andare direttamente all'opzione "Isola tropicale". Insomma, tutto ma non un disco splendido nella sua veste grafica e musicale, ma cantato da anziano catarroso con la tosse quale e' "Tempest".

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In queste settimane la radio martella con la pubblicita' al suddetto disco, pieno di inediti che immagino bellissimi sia musicalmente che come testo, ma cantati cosi':

Infatti, la musica e' elegantissima, lieve, un jazzettino accattivante che ti porta indietro di cinquant'anni. Poi parte Bob a cantare, e... Si, lo si sente che non e' esattamente quello di questi tempi qua:

Insomma, la voce non c'e' piu'. Ora qualcuno dira' che la voce non e' mai stato il punto forte di Dylan, ma quando e' troppo, e' troppo. E siccome a me Dylan piace molto, preferirei ricordarlo in forma migliore, piuttosto che assistere al suo lento decadimento fisico, testimoniato anche da questa famosa performance alla Casa Bianca di un anno fa. Una delle mie canzoni preferite di sempre trasformata in un pezzo da lounge bar:

Toh, Bob, fattelo dire da quello in alto, quallo importante:

Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

 

Se non si fosse capito, "Tempest" non lo comprero'.

 

[il contenuto di questo post non si applica a Neil Young, per motivi a me sconosciuti]

Barney

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